Uno dei settori che sta traendo vantaggio dall’utilizzo dei big data è quello del turismo: il semplice fatto di disporre di informazioni da solo non basta a renderle effettivamente efficaci, c’è bisogno che territori e attori del turismo, in generale, abbiano la possibilità di accedere a strumenti che consentano loro di trarre deduzioni e praticare iniziative attuabili dai dati. I cd. Big Data – che sono già una realtà importante in ambito turistico – hanno, però, ancora ampi margini di miglioramento: un turista in una nuova città, grazie ai big data, può avere assistenza su come spostarsi o un piano creato su misura in base a gusti, budget e tempo a disposizione.
Un caso interessante viene dal Cilento, dove un gruppo di storici imprenditori campani, già esperti operatori turistici, ha accolto la sfida dell’innovazione digitale partendo dall’esigenza di realizzare una piattaforma di destination management, per valorizzare e destagionalizzare l’offerta turistica cilentana con il loro consorzio Cilento di Qualità. Per fare il salto dalle logiche tradizionali alle dinamiche digitali, gli imprenditori si sono affiancati alla digital agency Viralbeat, alla CNA di Salerno e al progetto PIDMed (Punto Impresa Digitale Mediterraneo) partendo dall’esplorazione del contesto e identificando le caratteristiche, i bisogni informativi e pratici del turista interessato al Cilento, definendo strumenti e modalità per raggiungerlo e coinvolgerlo. In tal senso è stata progettata una piattaforma digitale che lungi dall’essere un semplice e-commerce può rappresentare un vero e proprio punto di riferimento per i turisti, per riscoprire il Cilento non solo attraverso il racconto della sua bellezza geografica, ma anche attraverso l’elemento culturale ed esperenziale, come indicato dalla bussola dell’analisi qualitativa.