Cybersecurity, contro gli attacchi informatici occorre un fronte comune tra istituzioni e imprese

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Gli incidenti e gli attacchi informatici di dominio pubblico crescono senza sosta, toccando picchi mai raggiunti prima. Secondo le rilevazioni del Clusit, nei primi sei mesi del 2022 sono stati 1.141 gli attacchi cyber “gravi” di cui si ha avuto notizia, con un impatto sistemico in termini economia, società e geopolitica. La media è di 190 attacchi al mese, con un picco di 225 a marzo 2022: si tratta del valore più alto mai verificato. E questi sono solo gli ultimi dati censiti ufficialmente.

Aziende, imprenditori, manager negli ultimi anni hanno iniziato ad alzare quel velo di indifferenza o sottovalutazione che per tanto tempo ha coperto e nascosto questo tipo di minacce e di danni provocati.

Ma – con cyberattacchi in continuo aumento e moltiplicazione – a questo punto, che fare? Non è più il tempo di pensare e soprattutto di agire ciascuno per conto proprio, nel proprio ‘orticello’ della singola impresa, indicano gli esperti: occorre fare un fronte comune.

Unire esperienze, competenze, risorse dedicate alla Cybersecurity, per aumentarne le difese e i risultati. In pratica, per fare in modo che un’azienda sia ‘impermeabile’ e ben protetta verso i cyber-attacchi, deve essere ‘impermeabile’ l’intera rete con cui la stessa azienda lavora ed è continuamente interconnessa.

 

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